sabato 17 dicembre 2016

Evitare l'assuefazione dei recettori del piacere


I recettori D2 per la Dopamina localizzati nel cervello si riducono progressivamente con l’aumento dell’indice di massa corporea cioè del grado di aumento di peso. La Dopamina come sappiamo è legata alla percezione del piacere che arriva dai nostri sensi e dalle nostre memorie. Questo suggerisce che i circuiti di ricompensa siano influenzati dal peso al punto che chi aumenta di peso ha bisogno di maggiori stimoli per soddisfare quei recettori. Il soggetto in sovrappeso sarebbe dunque più incline ai piaceri solo per motivi ormonali. Inoltre sappiamo che gli zuccheri semplici percepiti dal nostro palato danno un piacere che ci attira verso il cibo. Ricordiamo
semplicemente il piacere della colazione al bar con brioche e cappuccino adeguatamente zuccherato. Come ho scritto nel mio libro sul vero sesto senso, se mangiamo un prodotto dolce, nelle ore successive non possiamo riassumerlo provando la stessa sensazione ma dovremo ingerire qualcosa di ancora più dolce. Ciò è causato non solo dall’adattamento dei recettori gustativi allo zucchero ma anche alle modifiche che avvengono nei recettori dopaminergici che risultano meno recettivi. In questo modo si spiega perché alcuni stimoli piacevoli ci attirano sempre più in modo ossessivo: in effetti per ottenere lo stesso piacere abbiamo bisogno di essere sempre più stimolati. Dopo avere mangiato la brioche, avremo bisogno del miele o dei datteri o del marron glacè per poter godere dello zucchero ingerito. Oltre una certa soglia possiamo essere catapultati in un circolo vizioso dal quale non riusciamo ad uscire. E’ importante allora che gli stimoli che si avvicinano ai nostri gusti siano sempre poco intensi, magari ripetuti ma poco intensi. Solo in tal modo saremo lontani dalla soglia di non ritorno e riusciremo a fermarci in tempo. Oltre quella soglia lo stimolo che cresce sempre più diventa dannoso. Questo concetto vale soprattutto per chi è in sovrappeso, ma potrebbe valere anche per tanti altri simoli come le sigarette e l’alcool. Dimezzare la dose assunta, riduce il rischio del crollo dei recettori e prepara per un piacere maggiore alla assunzione successiva.

Nessun commento:

Posta un commento